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Spoiler : Le fiabe di Beda il Bardo

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Soguerrero
icon13  view post Posted on 3/2/2008, 13:35




DA NON LEGGERE SE NON AVETE FINITO I DONI DELLA MORTE

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Alla fine del 2007, J. K. Rowling ha completato un libro anch'esso intitolato Le fiabe di Beda il Bardo, inserendo i cinque racconti elencati sotto. Lo scrisse come suo "addio" alla serie. Solo sette copie del libro sono state create, tutte scritte a mano e illustrate dalla Rowling. Ogni copia è relegata in cuoio e decorata d'argento con pietre semi-preziose. Sulla copia di un libro, l'edizione con le pietre di luna, è stata venduta da Sotheby's il 13 dicembre 2007 per raccogliere soldi per The children's Voice, un ente caritatevole che aiuta i bambini soli d'Europa.
-Il mago e il pentolone salterino
-Il cuore peloso dello stregone
-La fonte della buona sorte
-Baba Raba e il Ceppo Ghignante
-Il racconto dei tre fratelli


CITAZIONE
Non è facile descrivere l’esperienza di vedere, toccare o leggere “Le fiabe di Beda il Bardo” di J.K.Rowling, quindi cominciamo con una parola: “Wow”. Già il semplice fatto della sua esistenza (un prodotto estratto da un romanzo) è magico, per non parlare del fatto che ne esistono solo 7 copie in tutto il mondo e che ciascuna delle favole mai raccontate prima sia stata scritta a mano e illustrata da J.K.Rowling in persona (ed è chiaro fin dalle prime pagine che ha del talento come artista). La grafia della Rowling è come la scrittura familiare della tua zia preferita – non è difficile da leggere, ma necessita attenzione – che richiede una lettura lenta e l’assaporare il mistero di ogni successiva parola.
Quindi come si approccia uno dei libri più entusiasmanti che tu abbia avuto il piacere di leggere? Sfogli ogni pagina scivolando dentro ogni storia. Ti accorgi di come la semplice storia che leggi echeggia i temi delle favole di Esopo; segui ogni spigolo e curva della grafia della Rowling e ne scopri ogni dettaglio che rende il libro unico – un segno scuro su una lettera qui, un punto in cui la frase corre quasi fuori dalla pagina lì. Prendi tutte queste cose e provi a portarle alla luce, sapendo che non sarai comunque in grado di rendergli giustizia. Detto questo, lasciate che cominciamo dall’inizio, ok?

“Il mago e il pentolone salterino” (cft. HP7 pag. 131)
Come nella serie di Harry Potter, in cima alla prima pagina del primo racconto, “Il mago e il pentolone salterino”, troviamo un disegno – in questo caso, un pentolone rotondo che giace su un piede sorprendentemente ben disegnato (con 5 dita, nel caso in cui ve lo stiate chiedendo, e sappiamo che qualcuno l’ha fatto). La favola comincia con un “vecchio mago gentile” che incontriamo solo brevemente, ma che ci ricorda così tanto il caro Silente che dobbiamo fermarci a prendere fiato.
Questo “uomo amato” utilizza la sua magia essenzialmente per beneficiare i suoi vicini, creando pozioni ed antidoti servendosi di quello che lui chiama il suo “fortunato pentolone da cucina”. Troppo presto, questo uomo gentile e generoso muore (dopo aver vissuto fino a una buona età) e lascia tutto al suo unico figlio. Sfortunatamente, il figlio non ha nulla a che vedere col padre (ed è fin troppo simile a un Malfoy). In seguito alla morte del padre, scopre il pentolone, e dentro di esso (misteriosamente) una pantofola spaiata e una nota del padre che dice “Nella affettuosa speranza, figliolo,che non ne avrai mai bisogno”. Come in quasi tutte le favole, questo è il momento in cui le cose iniziano ad andare male…
Contrariato dal fatto di non avere altro che un pentolone totalmente inutilizzabile da qualcuno che non può praticare la magia, il figlio volta le spalle alla sua città, mettendo alla porta i vicini. Per prima viene una vecchia signora la cui nipote è afflitta da verruche. Quando il giovane le sbatte la porta in faccia, egli sente immediatamente un forte rumore provenire dalla cucina. Al vecchio pentolone di suo padre è spuntato un piede con un serio caso di verruche. Divertente, ma anche grottesco. Un po’ vintage la Rowling. Nessuno dei suoi incantesimi funziona, e lui non può scappare dal saltellante verrucoso pentolone che lo segue – anche quando va a dormire. Il giorno dopo, il figlio apre la porta ad un vecchio che ha perso il suo asino. Senza il suo aiuto per portare la merce in città, la sua famiglia sarà affamata. Il figlio (che chiaramente non ha mai letto una favola) di nuovo chiude la porta in faccia all’uomo. Ed ecco comparire il verrucoso, saltellante pentolone dotato di piedi, che ora fa sia il verso di un asino sia il rumore di uno stomaco affamato. Come va di moda nelle favole, il figlio continua a ricevere altri visitatori, ed occorrono un po’ di lacrime, del vomito, e un cane uggiolante prima che il mago alla fine soccomba alle sue responsabilità, e alla vera volontà di suo padre. Rinunciando al suo egoismo, chiama tutti gli abitanti del villaggio per offrire loro il suo aiuto. Uno per uno, cura i loro malanni, e nel farlo svuota il pentolone. Alla fine, salta fuori la pantofola misteriosa –che calza perfettamente il piede dell’ora silenzioso pentolone – ed insieme i due camminano (e saltellano) verso il tramonto.
La Rowling ha sempre reso le sue storie tanto divertenti quanto furbe, e lo stesso fa con “Il mago e il pentolone salterino”; l’immagine di un pentolone con un solo piede affetto da tutte le malattie del villaggio, che segue saltellando un giovane mago egoista, è un buon esempio. Ma la vera magia di questo libro, e di questa favola in particolare, giace non solo nei toni delle frasi ma nel modo in cui lei stessa sottolinea il “clang, clang, clang” del pentolone per enfatizzarlo, e per come la sua scrittura si fa confusa quando aumenta il ritmo della storia, come se stesse correndo assieme al lettore. Questi tocchi rendono la storia unica nel suo genere e questo libro di storie in particolare.

CITAZIONE
"Bada Raba e il ceppo Ghignante"

Questa storia inizia tanto tempo fa e in una terra lontana...

Un avido e folle re decide che vuole custodire la magia tutta per se, ma ha due problemi: prima di tutto deve radunare tutte le streghe e stregoni del mondo, in secondo luogo ha bisogno di imparare realmente la magia.

Così egli raduna una "Brigata di cacciatori di streghe" e li invia con un muta di feroci cani neri alla ricerca delle streghe e degli stregoni e nel frattempo annuncia anche il suo bisogno di un "istruttore di Magia".

Tutti gli stregoni e le streghe con buon senso si nascondono piuttosto che rispondere alla ricerca del re, ma un astuto imbroglione senza alcuna abilità magica si spaccia per esperto stregone e si propone al re come istruttore.

Una volta insediato come capo stregone e istruttore privato del Re, l'imbroglione richiede per la magia rifornimenti d'oro, di rubini per la creazione del fascino, di argento e coppe per le pozioni. Il ciarlatano accumula questi oggetti nella sua casa prima di tornare al palazzo senza accorgersi che la vecchia lavandaia del Re, Bada, lo osservava. Lei lo osservava togliere ramoscelli da un albero che poi presentava al re come bacchette. Scaltro com'è, il ciarlatano dice al Re che la sua bacchetta non funzionerà fino a che "sua maestà non sarà degno di essa".

Ogni giorno il re e l'imbroglione praticano la loro "magia"... il Re agitava ogni volta la sua bacchetta urlando assurdità al cielo... (molto interessante e divertente la descrizione che la Rowling fa di questi momenti )

Un giorno il re e il ciarlatano sentirono ridere e videro Bada osservarli dalla sua casetta ridendo così forte da non reggersi in piedi.

Il Re è furioso per queste risate chiede quindi al ciarlatano di dare entrambi (lui e l Re) una vera dimostrazione di magia davanti ai suoi sudditi il giorno dopo. Il ciarlatano era disperato e disse al Re che era impossibile visto che deve lasciare il regno per un lungo viaggio, il Re sospettoso minaccia di mandare la Brigata a cercarlo... e aggiunge che se durante questa dimostrazione qualcuno riderà del re il ciarlatano sarà decapitato!

Così il nostro Re oltre che siocco, avido e senza magia si dimostra anche molto orgoglioso e insicuro. (il personaggio di questo Re è molto studiato e interessante, ulteriore dimostrazione della capacità eccezzionale della Rowling di creare personaggi speciali)

Pieno di frustrazione e di rabbia il ciarlatano si dirige verso la casa di Bada. Scrutando nella finestra vede una "piccola vecchia signora" seduta al tavolo che pulisce la sua bacchetta mentre i lenzuoli si lavano da soli in una tinozza. Vedendola e capendo che è una vera strega capisce che lei è la causa e la soluzione di tutti i suoi problemi e così le chiede aiuto, minacciandola che in caso contrario avrebbe detto alla Brigata del suo segreto.

Tutt'altro che agitata dalla minaccia, Beda sorride e acconsente a far "qualsiasi cosa in suo potere" (le virgolette sono d'obbligo ). Il ciarlatano le dice di nascondersi dentro un cespuglio e eseguire tutti gli incantesimi che il Re pronuncierà. Beda acconsente, ma si chiede ad alta voce cosa succederà se il Re tenta di eseguire un incantesimo impossibile. Il ciarlatano, sempre convinto della sua destrezza e della sua furbizia, nonchè della stupidità di tutti gli altri, ridicolizza la sua preoccupazione, dicendo che la magia di Bada è certamente più potente di qualsiasi cosa "che la stupida immaginazione" potrebbe sognare.


Il mattino successivo, i membri della corte accolgono la dimostrazione della magia del Re. Dal palcoscenico, il Re e il ciarlatano rappresentano il loro primo atto di magia facendo apparire il cappello di una donna. La folla è meravigliata e stupida, il re punta il "ramoscello" sul suo cavallo, alzandolo in aria. Guardandosi intorno per un'idea migliore per fare il terzo incantesimo, il Re è interrotto dal Capitano della Brigata, che porta il corpo di uno dei cani del Re (morto a causa di un fungo velenoso). Egli supplica il Re di riportare in vita il cane, ma quando il Re punta il suo ramoscello sul cane, non accade nulla.

Beda ridacchia dal suo nascondiglio dietro a un cespuglio, lei sa che nessuna magia può resuscitare i morti...

La folla comincia a ridere, sospettando che i primi incantesimi erano solo dei trucchi. Il Re è furioso, e quando chiede perchè il suo incantesimo ha fallito, il disonesto ciarlatano punta al nascondiglio di Beda e urla che una strega malvagia sta bloccando gli incantesimi!

Beda fugge dal cespuglio e quando i Cacciatori di Streghe le mandano i cani dietro, lei scompare, lasciando i cani ad abbaiare e raspare alla base di un vecchio albero.

Disperato, il ciarlatano grica che la strega si è trasformata in un melo selvatico esigendo che l'albero venga tagliato, perchè questo è il modo di trattare le streghe malvagie!

L'albero è così abbattuto ma come la folla applaude e si dirige nuovamente verso il palazzo, viene sentito un forte ridacchiare, questa volta da dentro il tronco. Bada grida che le streghe e gli stregoni non possono essere uccisi tagliandoli a metà e per provarlo suggerisce di tagliare l'istruttore del re in due, se è veramente uno stregone non morirà.

Terrorizzato l'impostore implora pietà e confessa tutto, viene trascinato nella prigione, ma Bada non ha finito di punire il suo stupido Re, la sua voce ancora emessa dal tronco, rivela che le sue azioni hanno evocato una maledizione sul regno, così che ogni volta che il Re nuoce a una strega o uno stregone sentirà anche lui un dolore così intenso che desidererà "morire di esso".

Il Re, disperato, cade in ginocchio e promette di proteggere tutti i maghi e le streghe nelle sue terre permettendogli di operare la magia senza danno. Contento, ma non completamente soddisfatto, il tronco ridacchia nuovamente e richiede che una statua di Bada sia collocata sul posto per ricordare il Re e la "propria stupidità". Il Re promette di prendere uno scultore per creare una statua d'oro e si volta verso il palazzo con la sua corte. Finalmente un "grosso vecchio coniglio" salta fuori da un buco nel tronco con una bacchetta tra i denti e lascia il regno. La statua d'oro rimase sul tronco sempre e nessun mago e nessuna strega fu mai cacciato dal regno.

CITAZIONE
"La fonte della buona sorte - The fountain of Fair Fortune"

Una volta all'anno, ad una persona molto sfortunata era permesso di trovare la strada per un giardino appartato, protetto da magie potenti, dove bagnandosi nelle acque della Fonte delal Buona Sorte, poteva aspirare a un più equo trattamento dalla vita...

Consapevoli che questa poteva essere l'unica occasione per rovesciare la propria sorte, molte persone (sia maghi che babbani) viaggiavano fino ai più remoti confini del regno per ottenere la possibilità di entrare nel giardino incantato.

Fu proprio durante uno di questi viaggi che tre streghe si incontrarono e condivisero le loro storie di sventura. La prima, Asha, colpita da una malattia che nessun guaritore riusciva a curare, sperava che la Fontana potesse restituirle la salute; la seconda, Altheda, era stata derubata e umiliata da uno stregone, ella desiderava che la Fontana rimediasse alla sua povertà; la terza, Amata, era stata abbandonata dal suo amore e sperava che la Fontana potesse aiutarla a guarire dal dolore.

Le streghe decisero che tre cervelli erano meglio di uno e unirono i loro sforzi per trovare la Fontana. Alla prima luce, apparve una crepa nel muro e aclune piante rampicanti del giardino si protesero oltre essa per avvolgersi intorno ad Asha, ella afferrò Atheda che fece lo stesso con Amata. Amata però rimase impigliata nell'armatura di un cavaliere e quando le rampicanti tirarono dentro Asha tutte e tre le streghe insieme al cavaliere passarono attraverso la crepa nel muro per finire dentro al giardino.

Poichè solo uno di loro avrebbe avuto il permesso di bagnarsi nella Fontana, le prime due streghe si arrabbiarono con Amata che inavvertitamente aveva invitato un altro concorrente.

Il cavaliere, che rispondeva al nome di Ser Senzafortuna, riconobbe le tre donne come streghe e annunciò di volersi ritirare dalla competizione. Amata lo rimproverò per il suo desiderio di rinunciare e lo invitò a unirsi al gruppo.

Durante il percorso verso la Fontana, la banda dovette affrontare tre sfide: Nella prima, incontrarono un mostruoso verme gigante che chiese loro una "prova del loro dolore". Dopo diversi tentativi falliti di attaccarlo con la magia e altri metodi, le lacrime di frustrazione di Asha accontentarono finalmente il verme che li fece passare oltre.

In seguito affrontarono un pendio scosceso e venne chiesto loro di pagare con "i frutti delle loro fatiche". Provarono a scalare il pendio e a raggiungere la sommità della collina, ma dopo ore e ore non riuscirono a raggiungerla, infine il duro e costante sforzo di Atheda nell'incitare i compagni permisero loro di proseguire il loro cammino.

Come ultimo ostacolo incontrarono un ruscello e venne loro chiesto di "pagare con i tesori del loro passato". A niente servì provare a saltarlo o a rimanere a galla, fino a che Amata pensò di usare la sua bacchetta per prelevare i ricordi del suo amante che l'aveva abbandonata e depositarli nell'acqua. Un ponte apparve sul ruscello e i quattro avventurieri furono in grado di raggiungere l'altra sponda.

Ora toccava a loro decidere chi si doveva bagnare nella Fontana.

Asha ebbe un collasso per l'enorme stanchezza e si ritrovò in punto di morte, soffriva così tanto che non ce la fece a raggiungere la Fontana, pregò i tre amici di non muoverla. Atheda preparò rapidamente una potente pozione nel tentativo di farla riprendere, ma la pozione in realtà curò la malattia di Asha che non ebbe più bisogno dell'acqua della Fontana.

Guarendo Asha, Atheda realizzò di avere il potere di curare gli altri e un modo per guadagnarsi da vivere, nemmeno lei aveva più bisogno dell'acqua per lenire la sua sofferenza.

Amata, realizzò che una volta lavato via il rimpianto per il suo amante, era finalmente in grado di vederlo per quello che era, un uomo crudele e senza cuore, così anche lei non aveva più bisogno della fontana.

Si voltarono così verso Ser SenzaFortuna e offrirono a lui la possibilità di bagnarsi nella Fontana come premio per il suo coraggio, il cavaliere sorpreso della sua fortuna si tuffò nella Fontana con indosso la sua armatura arrugginita chiedendo di poter avere la mano di Amata.

Ognuna delle streghe realizzò il suo desiderio di ottenere una cura, un cavaliere sfortunato ottenne il riconoscimento del suo coraggio e Amata, la strega che si fidò di lui, capì di avere trovato un uomo degno del suo amore.

I quattro amici si allontanarono a braccetto, vissero a lungo felici e contenti... senza realizzare mai che la Fonte della Buona Sorte non possedeva in realtà nessuna proprietà magica....

Conclusione:

L'amicizia è il vero tesoro, è l'amicizia la nostra fortuna ed è grazie ad essa che possiamo realizzare i nostri sogni...

Non c'è nulla come l'amicizia che può superare le difficoltà più grandi e sostenerci nei momenti più bui....

Anche in questa favola la Rowling da tutta se stessa e sottolinea in un modo bellissimo l'importanza dell'amicizia e della fiducia, esperienze di cui è impregnato tutto il suo scrivere.

me invidiosa da morire :cry:

Edited by Soguerrero - 3/2/2008, 13:51
 
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Soguerrero
view post Posted on 3/2/2008, 13:54




CITAZIONE
Ecco un altro esempio del modo balzano in cui una storia - anzi, un gruppo di storie - può viaggiare nel 2007 di Internet e della società digitale. The Tales of Beedle the Bard è il libro più prezioso e misterioso dell’anno. Una raccolta di cinque fiabe, scritta e illustrata a mano, disponibile in appena sette copie. E’ opera di JK Rowling, la mamma di Harry Potter, che per lei ha deciso un destino inverso rispetto alla sua creatura letteraria più famosa: niente diffusione planetaria, ma quasi totale oscurità.

Sei delle sette copie sono stare regalate dalla Rowling ad altrettante persone, “le più coinvolte nei libri di Harry Potter”. L’ultima è stata venduta all’asta per beneficenza, con l’obbligo per il compratore di non diffonderne mai il contenuto. Delle cinque fiabe, al mondo è permesso di conoscerne solo una, quella citata all’interno dell’ultimo romanzo della saga di Harry Potter (in Italia uscirà il 5 gennaio, con il titolo di Harry Potter e i Doni della Morte e una prima tiratura di un milione di copie).

Cosa c’entra Internet in tutto ciò? Non ci troviamo proprio di fronte all’esempio di un’opera unica, estremamente “fisica”, che non ha nulla a che vedere con la frenetica moltiplicazione dei contenuti e delle informazioni cara alla grande Rete? Sarebbe proprio così, se lunedì non si fosse scoperto che l’acquirente della settima copia di The Tales of Beedle the Bard altri non è che Amazon. Esatto, proprio il più grande negozio online di libri (e cd, dvd, vestiti, gadget tecnologici).

Un collezionista privato forse avrebbe mantenuto segreto l’acquisto, condividendone la notizia soltanto con la cerchia degli amici più ristretti. Ad Amazon e al suo fondatore Jeff Bezos ovviamente non si poteva chiedere qualcosa del genere. Il verbo “nascondere” non rientra nel vocabolario di un negozio che ha la vetrina virtuale più grande del mondo: milioni di pagine con altrettanti prodotti in bella mostra. Da qui nasce un intrigante corto circuito. Amazon ha immediatamente aperto una pagina ad hoc sul suo sito americano, dove ha annunciato l’acquisto (senza nascondere la cifra spesa: quasi tre milioni di euro) e ha iniziato a diffondere informazioni sul libro misterioso: qualche immagine fotografica e una lunga e dettagliata recensione per ciascuna delle cinque fiabe.

Le recensioni non sono certo il bene più raro di Internet. Tra siti, forum, blog e social networks, chiunque ormai utilizza gli spazi digitali per recensire qualsiasi cosa. Lo sa anche la stessa Amazon, che sulle “recommendations” scritte dai suoi clienti ha costruito una buona fetta della sua popolarità. Ma in questo caso siamo di fronte a qualcosa di davvero speciale: il commento di un’opera che nessuno al mondo, almeno al momento, può leggere (e tantomeno comprare). Magari è solo promozione e tra qualche mese The Tales of Beedle the Bard finirà anche sugli scaffali dei negozi. Per ora, tuttavia, l'autrice di Harry Potter si è concessa una triplice e incredibile magia.

Primo, ha scritto un libro talmente raro che l'unico modo che abbiamo per "leggerlo" è attraverso una recensione su Amazon. Secondo, ancora più incredibile nell'era di Internet, ha creato un'opera di cui è praticamente impossibile la diffusione non autorizzata su BitTorrent, eMule o The Pirate Bay. Terzo, per quest'opera - che nessuno vedrà mai (anche se si parla già di tour e mostre future organizzate da Amazon) - ha ricevuto quasi tre milioni di euro. Che andranno in beneficienza, alla sua associazione Children's Voice, ma son pur sempre tre milioni di euro. Davvero un'incredibile magia.

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Eli Potter 94
view post Posted on 3/2/2008, 14:36




Grazie so!!
Cavolo quanto vorrei avere quel libro...
 
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ile007
view post Posted on 4/2/2008, 11:12




grazie fx!!! uffi... pagherei una fortuna x averne una copia!! beate quelle 7 xsone... le invidio da morire!!
 
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Soguerrero
view post Posted on 4/2/2008, 13:40




la row ha reso quelle sei persone miliardarie se ci pensate!!! ke bel regalo dio!!!
 
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4 replies since 3/2/2008, 13:35   252 views
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